Burraco, origine e storia


Tra i tanti giochi di carte divenuti popolari in Italia nel corso dello scorso secolo, il Burraco occupa certamente un posto di primo piano. Pur avendo raggiunto una certa fama solo a partire dagli anni Ottanta, essendo un gioco tutto sommato ‘giovane’ (specie rispetto ai più antichi Scopa e Briscola), ad oggi riscuote un notevole successo, tant’è che si stima che siano oltre tre milioni i burrachisti attivi nel nostro paese, grazie anche all’attività di diverse federazioni e associazioni dilettantistiche.

Come nasce il Burraco

Delle origini del Burraco si sa ben poco; è opinione diffusa che il gioco sia nato nella regione del Rio della Plata, l’area a cavallo del fiume che divide l’Argentina e l’Uruguay. Questa teoria nasce probabilmente dal fatto che il Burraco appartiene alla famiglia di giochi del Ramino, e presenta spiccate affinità in particolare con la Canasta (considerato il principale progenitore del gioco). Quest’ultimo, come scrive David Sydney Parlett nel suo “A dictionary of card games” (1992), “si sviluppa in Uruguay e in Argentina a metà degli anni Quaranta del Novecento, diventa un gioco di moda in America verso il 1948 e in Gran Bretagna a partire dal 1950”. È quantomeno plausibile, quindi, che il Burraco abbia avuto origine nello stesso periodo e negli stessi circoli in cui prese a diffondersi la Canasta. A ulteriore riprova di come, con tutta probabilità, il Burraco abbia radici latino-americane vi è un altro dato: lo stesso Parlett definisce quale “primo vero Ramino” il Conquian, un gioco praticato per la prima volta in Messico e in alcuni stati di confine (tra cui il Texas) già alla fine dell’Ottocento (è attestato per la prima volta nel 1887 come “Coon Can”). Versioni più affini al moderno Ramino si diffonderanno negli anni Trenta e Quaranta del secolo successivo, prendendo nomi quali “Oklahoma” e “Michigan” durante un periodo di particolare successo e diffusione del gioco. Per quanto riguarda l’origine del nome “Burraco”, si pensa possa derivare dal portoghese ‘buraco’, ovvero “setaccio”; è possibile che questa etimologia faccia riferimento al fatto che, durante il gioco, i giocatori devono ‘setacciare’ le carte scartandole quando sono di turno.

Burraco in Italia

Il Burraco, come spiega un articolo pubblicato online da Il Sole 24 Ore nel 2018, approda in Italia negli anni Ottanta, con modalità che restano tutt’oggi poco note. Il gioco riscosse fin da subito un certo successo: “circolava negli ambienti della politica, della cultura e dello spettacolo”, scrive Donata Marrazzo. Tra i più celebri giocatori appassionati di Burraco figuravano numerosi personaggi di spicco, tra cui Luciano Pavarotti, Sandra Mondaini, Carlo Azeglio Ciampi e Letizia Moratti. Durante questa prima fase di diffusione, il Burraco era piuttosto selettivo; le finali dei tornei si svolgevano in pompa magna, quasi alla stregua di serate di gala. Con il passare del tempo, il gioco ha assunto un carattere più popolare, coinvolgendo milioni di ‘burrachisti’ in tutta Italia. Numerose fonti online riferiscono che il gioco sia approdato in Italia negli anni Ottanta e che si sia diffuso a partire dalla Puglia. L’articolo di cui sopra conferma in buona sostanza questa ipotesi; nello specifico, si legge che “la culla del Burraco nostrano è stata Bari”; proprio nel capoluogo pugliese “quarant’anni faGiorgio Vitale, ex arbitro di bridge, “vide per la prima volta 400 giocatori impegnati in un gioco del tutto sconosciuto”. Pertanto, è possibile che in Puglia il Burraco fosse noto e praticato già negli anni Settanta. Lo stesso Vitale si dedicherà poi a codificare nel dettaglio le regole del Burraco, pubblicando – a partire dalla fine degli anni Novanta – una serie di libri dedicati al gioco ed alla strategia che lo caratterizza. In tal modo, sono state eliminate le incongruenze e le incertezze derivanti dalla contaminazione con altri giochi simili (Canasta e Bridge) nonché dall’introduzione di variazioni locali. Anche grazie all’opera di Vitale, l’Italia è l’unico paese al mondo in cui il Burraco è regolamentato in maniera precisa; nel nostro paese esistono diverse federazioni ma poiché il CONI non riconosce il valore agonistico del gioco, nessuna di queste può vantare il rango di organo ufficiale. Al contempo, molte di queste federazioni organizzano tornei a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo un gran numero di tesserati. Una di queste organizzazioni, la F.I.Bur., ha redatto il regolamento che rappresenta il principale riferimento normativo per i tornei di Burraco che si svolgono in tutta Italia. Le regole del Burraco stilate dalla F.I.Bur. si possono riassumere come segue:
  • Si gioca con due mazzi di carte francesi da 54 carte ciascuno (jolly inclusi);
  • Il rango dei segni è il seguente (in ordine decrescente): Cuori, Quadri, Fiori e Picche;
  • La gerarchia delle singole carte, in ordine decrescente, è: 2, Asso, Re (K), Regina (Q), Jack, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3 e 2;
  • Le carte hanno un valore specifico, che prescinde dalla gerarchia, ovvero: il Jolly vale 30 punti, i 2 (pinelle) 20 punti, l’Asso 15 punti, le carte dal Re (K) all’8 valgono 10 punti, le altre 5 punti.
Per quanto riguarda la preparazione della partita, il regolamento prevede quanto segue: “ogni giocatore scopre una carta dai due mazzi posti a ventaglio sul tavolo. Il giocatore che scopre la carta più alta ha diritto alla compilazione dello score, a scegliere la posizione al tavolo e ad essere servito dal giocatore della coppia avversaria che ha scoperto la carta più bassa”. Dopo la distribuzione delle carte, la F.I.Bur. descrive così lo svolgimento del gioco: il mazziere scopre la prima carta del tallone, “previo conteggio delle carte ricevute da parte dei giocatori che non possono guardarle, pena una nuova distribuzione”. Il gioco inizia poi con la pesca o la raccolta da parte del giocatore di turno, il quale può sfruttare il proprio tempo a disposizione per eseguire le seguenti azioni:
  • Pescare dal tallone o raccogliere dal monte degli scarti;
  • Aprire nuovi giochi o legare le proprie carte a giochi già formati sul tavolo;
  • Scartare una carta.
Per accumulare punteggio, è necessario realizzare una sequenza specifica di carte:
    • Burraco pulito (7 carte senza alcuna matta): 200 punti;
    • Burraco semi pulito (sequenza di 7 carte preceduta o seguita da una matta): 150 punti;
    • Burraco sporco (contiene una matta che non è 2 naturale): 100 punti.

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