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Solitario di Napoleone: cos’è e come si gioca

Gli appassionati di giochi di carte non disdegnano la possibilità di cimentarsi anche nei solitari, per mettere alla prova le proprie capacità e sfidare la fortuna. Semplici o complessi, strategici o aleatori, esistono tantissimi tipi di solitario, da fare con le carte regionali o utilizzando il classico mazzo francese; in alternativa, è anche possibile giocare online, grazie all’app di Digitalmoka. Diversi tra loro per regole, meccanismo e incidenza della componente casuale, i solitari hanno spesso origini ignote, e vengono tramandati di generazione in generazione talvolta senza neanche un nome preciso; altri, invece, sono legati a personaggi e vicende storiche; è il caso, ad esempio, del “solitario di Napoleone”: dai diari di William Warder, un chirurgo britannico in servizio presso la Royal Navy a inizio dell’Ottocento, si sa che Napoleone Bonaparte dedicasse molto del suo tempo a risolvere solitari a carte durante la deportazione a Sant’Elena ma, da fine stratega quale era, è probabile che fosse dedito a questo tipo di passatempo anche prima.

Solitario di Napoleone, cos’è

Il “solitario di Napoleone” è un solitario che si gioca solitamente con le carte francesi (ma è possibile utilizzare anche un mazzo italiano da 40 carte); deve il suo nome al fatto che, secondo alcuni, sarebbe stato ideato dal celebre generale francese. In effetti, rispetto ad altri solitari, risulta piuttosto impegnativo, in quanto occorre una certa dose di strategia, anche se l’ordine di uscita delle carte è comunque un elemento spesso decisivo. Il Solitario di Napoleone unisce alcuni elementi caratteristici di un altro celebre solitario, il “Klondike”, con un meccanismo assimilabile a quello di un altro gioco, lo “scarta i Re”.

Scopo del gioco

Pur essendo caratterizzato da una difficoltà media, il Solitario di Napoleone ha uno scopo piuttosto semplice: creare quattro talloni, ciascuno dei quali formato da tutte le carte di un singolo seme. Le carte vanno impilate sugli assi posti al centro dello schema sul tavolo (come vedremo meglio dopo); di conseguenza, il tallone va formato rispettando il valore progressivo delle carte; in altre parole, ogni ‘mazzetto’ sarà formato dalle carte che, in ordine, vanno dall’Asso al Re.

Come si gioca?

Per giocare al Solitario di Napoleone serve un mazzo di carte francesi dal quale sono stati rimossi i jolly. Dopo aver mescolato le carte, il giocatore le sistema scoperte sul tavolo, creando cinque file simmetriche. Al centro delle prime quattro file vanno collocati i quattro assi del mazzo, ponendo cinque carte a sinistra e altrettante a destra. L’ultima fila conta, invece, solo 8 carte; poiché non c’è un quinto asso a dividere a metà la fila, se ne collocano quattro a sinistra e a destra. In tal modo, si avranno quattro file da 11 carte e una fila da 8. Completata la disposizione delle carte, è possibile cominciare a giocare. Nel Solitario di Napoleone è possibile spostare solo le carte che occupano la posizione più esterna di ciascuna fila. Gli spostamenti consentiti inizialmente sono:
  • Spostare un 2 su un Asso dello stesso seme;
  • Collocare una carta a fianco di una più alta, così da creare una scala crescente;
  • Collocare una carta a fianco di una più bassa, in modo da creare una scala decrescente.
Queste giocate servono a ‘liberare’ i due, indispensabili per cominciare a creare i talloni sugli Assi al centro. In realtà, per facilitare gli spostamenti, è consigliabile cercare di ‘svuotare’ prima almeno un lato dell’ultima fila (quella con meno carte); il gioco, infatti, consente di utilizzare le file vuote per ‘girare’ una singola carta o un’intera sequenza (sempre una carta per volta). Questo meccanismo è particolarmente utile nel caso in cui si sia creata una sequenza crescente; capovolgendola in una fila vuota, quindi, è possibile sbloccare le carte di valore più basso e, eventualmente, spostarle direttamente in uno dei talloni centrali creati sugli Assi. Il modo migliore per risolvere questo solitario, infatti, è cercare di creare delle sequenze decrescenti, in maniera tale che la carta dal valore più basso occupi la posizione più esterna della fila. A tale scopo, è possibile anche agganciare una sequenza ad un’altra, a patto che le due carte più esterne siano consecutive. Esempio: su una fila si trova una sequenza decrescente che termina con il Jack mentre all’esterno di un’altra c’è una Regina dello stesso seme. Il giocatore potrà quindi creare una nuova sequenza, spostando le carte della prima sequenza una per una, a partire dal Jack, e collocandole a fianco della Regina. Va da sé che i Re, essendo la carta di valore più alto, possono essere collocati solo al fianco di una Regina; questo spostamento, però, ‘chiude’ la sequenza, e blocca tutte le carte presenti nella fila. Per ‘girare’ una sequenza di questo tipo, è necessario avere a disposizione una mezza fila vuota. Il solitario è risolto quando tutte le carte sono state collocate sopra il tallone del proprio seme. Il Solitario di Napoleone può essere svolto anche utilizzando un mazzo da 40 carte; la disposizione non cambia, ma l’ultima fila risulterà asimmetrica, con cinque carte a sinistra dell’Asso e solo una a destra. Per il resto, le regole e i meccanismi di spostamento delle carte sono identici, così come lo scopo del gioco.