Scopa bugiarda: quali sono le regole


La Scopa è il gioco di carte italiano per antonomasia; viene praticato da Nord a Sud, utilizzando i diversi mazzi regionali da 40 carte (o quelli da 52 opportunamente decurtati). In aggiunta, si può anche giocare a Scopa online grazie ad app come quella di Digitalmoka. Oltre alla versione più classica e ‘tradizionale’, di questo gioco famosissimo esistono numerose varianti, molte delle quali radicate a livello locale. Altre, invece, sono note un po’ in tutta Italia, seppur con nomi diversi: è il caso della “Scopa bugiarda”, conosciuta nel Lazio con il nome dialettale di “scopa a fidasse” (ovvero “scopa a fidarsi”). Di seguito, vediamo quali sono le regole e le principali differenze con la versione convenzionale del gioco della Scopa.

Storia del gioco

La Scopa si è diffusa in Italia nel Settecento, almeno nella sua forma moderna, pur derivando da due giochi di origine spagnola (la “Primiera” e lo “Scarabuscion”) di cui si ha testimonianza nel Regno di Napoli ben tre secoli prima. Circa le varianti della Scopa, inclusa quella ‘bugiarda’, si sa ben poco; spesso si tratta di versioni tramandate di generazione in generazione che non sono mai state codificate per intero né trovano riscontro in testimonianze scritte. Ad ogni modo, non è difficile ipotizzare come le diverse varianti (locali e non) siano comparse dopo che il gioco si era diffuso e radicato nella tradizione popolare italiana; poiché la Scopa bugiarda prevede la possibilità di bluffare – come vedremo meglio in seguito – è possibile che giochi in cui questa prerogativa è più spiccata, come ad esempio il Poker, abbiano avuto una qualche influenza sulla comparsa di questa particolare variante della Scopa.

Scopa bugiarda: scopo del gioco

Come nella Scopa tradizionale, anche nella versione ‘bugiarda’ lo scopo è quello di totalizzare più punti rispetto agli avversari così da aggiudicarsi la partita. Non esiste una soglia di punti oltre la quale un giocatore (o una squadra) conquista automaticamente la vittoria ma è possibile decidere in maniera arbitraria, prima di cominciare a giocare, qual è il punteggio da raggiungere per vincere la partita. I punti possono essere sia di presa che di mazzo; nel primo caso, nel computo complessivo entra in gioco il meccanismo della giocata ‘bugiarda’ (che verrà spiegato di seguito), in base al quale un giocatore può guadagnare o perdere punti.

Punteggio scopa bugiarda

Nella Scopa bugiarda i punti vengono assegnati ai singoli giocatori (o alle squadre) nello stesso modo della Scopa tradizionale; pertanto, sono previsti:
  • Le “Carte” (o “lunghi” o “lunga”): si assegna un punto a chi ha raccolto più carte, 21 se si gioca in due o in quattro, 14 se si gioca in tre;
  • Il “Settebello” (o “Piricchio”) assegna un punto a chi prende il 7 del seme di denari (o di quadri, se si gioca con un mazzo a semi francesi);
  • La “Primiera” (o “Settanta”) vale un punto e viene assegnata al giocatore, o alla squadra, che totalizza il punteggio più alto con quattro carte di seme diverso in base ad un particolare sistema di conteggio per cui il 7 vale 21 punti, il 6 vale 18 punti, l’Asso vale 16 punti, il 5 vale 15 punti e così via;
  • La “Scopa”, vale un punto e viene assegnato al giocatore che prende tutte le carte scoperte presenti sul tavolo con una delle carte che ha in mano (il cui valore è pari alla somma delle carte prese).
In questa versione, però, esistono anche i punti della ‘scopa bugiarda’ poiché un giocatore può calare una carta senza farla vedere agli altri giocatori e fare scopa; prima di prendere le carte, però, deve chiedere all’altro giocatore o ai membri della squadra avversaria se ‘si fidano’ della sua presa; se la risposta è “sì”, il giocatore prende le carte e mette a segno un punto. In caso contrario, invece, il giocatore deve mostrare agli altri la carta con cui intendeva ‘fare scopa’; a questo punto, ci sono due possibilità:
  • La carta coincide effettivamente con la somma delle carte presenti sul tavolo (il giocatore, ad esempio, ha giocato un 6 per prendere un 4 e un 2). In questo frangente, il giocatore segna non solo il punto di scopa ma tanti punti aggiuntivi quante sono le carte totali della presa. Se, ad esempio, la scopa è con un Re che raccoglie un 5, un 4 e un Asso, i punti extra sono quattro;
  • La carta non è quella necessaria per realizzare una scopa, che pertanto si dice ‘bugiarda’. In tal caso, il giocatore non totalizza alcun punto e l’avversario che ha ‘dubitato’ della sua giocata guadagna punti aggiuntivi, secondo il meccanismo illustrato in precedenza.

Le regole del gioco

In linea generale, le regole della Scopa bugiarda sono molto semplici. Si può giocare in due, in tre o in quattro, utilizzando un mazzo regionale italiano da 40 carte. Scelto il mazziere, questi distribuisce ad ogni giocatore tre carte coperte, e ne mette poi sul tavolo quattro scoperte. Ogni giocatore, a turno, gioca una sola carta; la presa può essere effettuata con due carte dello stesso valore numerale oppure giocando una carta il cui valore equivale alla somma di due o più carte sul tavolo. Nella Scopa bugiarda, come detto, il punto può essere messo a segno anche giocando una carta coperta ma chiedendo agli altri se si fidano della presa o preferiscono vedere la carta scoperta. Il punto, poi, viene assegnato o meno, come spiegato in precedenza. Una ‘mano’ termina quando ciascun giocatore ha giocato le tre carte ricevute; a questo punto, il mazziere ne distribuisce altre tre ad ognuno fin quando tutte le carte del mazzo sono finite. La Scopa bugiarda, a differenza di quella tradizionale, richiede anche una discreta capacità di bluffare, in quanto la giocata a carta coperta per mettere a segno una scopa ‘bugiarda’ può rivelarsi un’arma a doppio taglio e guadagnare punti al proprio avversario.

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