Gioco simile alla briscola: alternative


Parte integrante della tradizione italiana, pur essendo di origine francese, la Briscola è ampiamente diffusa nel Belpaese, sia nella versione classica sia nelle tante declinazioni esistenti a livello locale; a queste si aggiunge anche la Briscola online, disponibile tramite apposite applicazioni come quella di Digitalmoka. Le regole del gioco, almeno quelle classiche, non sono particolarmente complesse, e mostrano affinità più o meno marcate con i meccanismi di altri giochi, soprattutto quelli “di presa”. Fatta eccezione per le versioni “a chiamata” e con le “accuse”, esistono diversi giochi simili alla Briscola: di seguito, vediamo quali sono.

Écarté

L’Écarté è un gioco d’azzardo francese simile alla Briscola; si gioca in due, utilizzando un mazzo di carte francesi dal quale bisogna scartare quelle di valore inferiore a 6 prima di iniziare a giocare (il mazzo deve quindi risultare formato da 32 carte anziché 52). Fatto ciò, il mazziere mescola il mazzo e distribuisce cinque carte coperte a sé e altrettante all’avversario; poi ne mette una scoperta a terra, a segnalare il seme predominante (così come avviene nella Briscola). A questo punto, si apre una fase preliminare in cui il giocatore può scartare una o più carte (da qui il nome del gioco, che in francese vuol dire proprio “scartare”); prima però, deve chiedere al mazziere di poter scartare una o più carte: se questi accetta la ‘proposta’, dopo lo scarto consegna al giocatore delle nuove carte coperte, così che in mano ne abbia di nuovo cinque. L’avversario può proporre al mazziere un altro scambio, oppure continuare a giocare con le carte che ha in mano. Se uno dei due giocatori ha in mano il Re del seme di briscola, deve dichiararlo subito, così da guadagnare un punto; in caso contrario, perde tale possibilità in quanto il punto non può essere segnato dopo che la partita è iniziata. Per il resto, il gioco si svolge in maniera simile alla Briscola, con la sola differenza che ad aggiudicarsi la presa è sempre il giocatore che ha calato la carta più alta.

Scopa

La Scopa è la regina dei giochi di carte italiani e, proprio come la Briscola, è estremamente popolare nonché disponibile anche in versione online. I due giochi, pur essendo piuttosto diversi, presentano svariate analogie: entrambi sono “giochi di presa”, per i quali è possibile utilizzare un mazzo regionale da 40 quarte. La Scopa, però, rispetto alla Briscola si contraddistingue per un meccanismo di presa più semplice: il giocatore di mano può prendere una carta che abbia lo stesso valore numerale di quella presente sul tavolo o, in alternativa, due o più carte la cui somma è pari al valore della carta giocata. Nella Scopa, poi, non esiste un seme prevalente per tutta la mano e il valore gerarchico delle carte coincide con quello numerale, a differenza di quanto invece accade nella Briscola, in cui due delle carte più basse (Asso e 3) sono quelle che valgono di più (rispettivamente 11 e 10 punti). È questa la sostanziale differenza tra i due giochi: nella Scopa contano sia la qualità che la quantità delle prese mentre nella Briscola esistono carte ‘pregiate’ e ‘lisci’ (scartine) che non guadagnano nessun tipo di punteggio al giocatore. La Scopa, infatti, consente di realizzare un punto con i ‘Lunghi’, ossia semplicemente con la presa di almeno 21 carte (se si gioca in due). Dal punto di vista qualitativo, l’unica carta di pregio è il 7 di denari (che vale 1 punto), mentre quelle della Primiera consentono di realizzare un punto, al pari di quelle di denari (il punto degli ‘Ori’ viene assegnato al giocatore che ne conquista almeno 6 su 10). Nella Scopa classica è previsto, naturalmente, anche il punto di presa per eccellenza, la ‘scopa’: se lo aggiudica il giocatore che, con una sola giocata, riesce a prendere tutte le carte presenti sul tavolo. Lo svolgimento del gioco è piuttosto semplice: il mazziere serve tre carte coperte a ciascun giocatore, per poi distribuirne quattro scoperte sul tavolo. Il primo giocatore di turno cala una carta e, se ha la possibilità, effettua una presa. Gli altri giocatori fanno altrettanto; quando hanno esaurito le carte a propria disposizione, il mazziere effettua una nuova distribuzione. Si procede in questo modo finché il mazzo non si esaurisce; poi si effettua il conteggio dei punti.

Tressette

Da diversi punti di vista, il Tressette può essere considerato come un gioco di carte simile alla Briscola, molto più di quanto non lo sia la Scopa. Ne esistono numerose versioni, con regole e meccanismi molto diversi tra loro; qui prendiamo in considerazione solo la variante più semplice e conosciuta del gioco. A Tressette si può giocare sia in due che in quattro, utilizzando un mazzo regionale da 40 carte. Dopo aver scelto il mazziere, questi mischia le carte e ne distribuisce dieci coperte a ciascun giocatore. A differenza di molti altri giochi, spesso nel Tressette la prima giocata non spetta al primo di mano ma a chi ha il quattro di denari; trattandosi però di una regola non scritta, è anche possibile procedere in maniera tradizionale. Una ‘passata’ (ossia un turno di giocata) comincia con il primo giocatore di mano che mette sul tavolo una carta; questa viene definita ‘palo’ e determina il seme dominante per quella passata (altro aspetto che fa del Tressette un gioco simile alla Briscola). Gli altri giocatori devono cercare di rispondere con una carta dello stesso seme del palo; in caso contrario, si dice che viene giocato un ‘piombo’; alla fine della passata, si aggiudica la presa la squadra il cui giocatore ha calato la carta di valore più alto. Per ‘valore’ è da intendersi non quello numerale, ma quello assegnato dalla particolare gerarchia in vigore nel Tressette (che ricalca un po’ quella della Briscola), per cui la carta che vale di più è il 3; seguono il 2, l’Asso, il Re, il Cavallo, il Fante e poi, in ordine decrescente, le carte dal 7 al 4. Per il calcolo del punteggio, invece, l’asso vale un punto, le figure 1/3 di punto e le altre sono considerate scartine.

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